Tasse casa: dal 2020 plusvalenza tassata al 26%
Tasse casa 2020: passa dal 20% al 26% l’imposta sulla plusvalenza per chi vende un immobile entro i 5 anni.
La Legge di Bilancio 2020 ha aumentato del 30% la misura della tassazione sostitutiva sulle plusvalenze immobiliari.

Cos’è la plusvalenza immobiliare?
La plusvalenza immobiliare è la differenza tra il prezzo di vendita di un immobile ed il prezzo di acquisto dello stesso immobile (aumentato dai costi inerenti).
Tasse casa 2020: cosa cambia
La Legge di Bilancio 2020 (art. 1, comma 695 della Legge 27.12.2019 n. 160) ha disposto dal 1° gennaio 2020 l’aumento dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze immobiliari dal 20% (in vigore fino al 31.12.2019) al 26%, come meglio dettagliato in questa figura:

Tassazione della plusvalenza immobiliare
La plusvalenza immobiliare è tassata quando:
- l’immobile è venduto ad un prezzo superiore al prezzo di acquisto, o anche conferito in una società;
- la vendita ha luogo entro 5 anni dall’acquisto dell’immobile.
Quando non viene tassata la plusvalenza immobiliare?
- la vendita degli immobili è effettuata 5 anni dopo dall’acquisto degli stessi
- il prezzo di vendita dell’immobile è inferiore al prezzo di acquisto. In questo caso infatti non è presente una plusvalenza positiva
- in caso di vendita di immobili residenziali adibiti ad abitazione principale del venditore o dei suoi familiari per la maggior parte del periodo tra l’acquisto e la vendita.
Come viene calcolata la plusvalenza immobiliare?
La plusvalenza è data dalla differenza tra il prezzo di vendita ed il prezzo di acquisto (aumentato dai costi inerenti).
Per esempio, una casa acquistata a 150.000,00 Euro, con un costo per oneri notarili di 5.000,00 Euro, viene venduta a 175.000,00 Euro.
La plusvalenza è pari a 20.000,00 Euro (+175.000,00 – 150.000,00 – 5.000,00).
La tassazione sostitutiva è pari a 5.200,00 Euro (+20.000,00 x 26%)
Quali sono i costi inerenti al prezzo di acquisto?
Le istruzioni del modello ministeriali prevedono gli oneri fiscali, la parcella corrisposta al notaio per l’acquisto dell’immobile e le spese incrementative del valore dell’immobile.
Quindi, in prima approssimazione, i costi inerenti sono i seguenti:
- imposta di registro (quietanza del pagamento)
- la ricevuta di pagamento dell’IVA sull’appartamento acquistato
- eventuali imposte catastali o ipotecarie (ricevuta di pagamento)
- le parcelle emesse dal notaio che ha stipulato il contratto di compravendita
- le fatture emesse dalla propria agenzia immobiliare
- lavori di ristrutturazione nell’appartamento oggetto della vendita (fatture emesse da società edile, elettricisti, idraulici., ecc..)
- le fatture emesse da professionisti (architetti, geometri) in relazione a qualsiasi tipo di consulenza (DIA, SCIA, DOCFA)
- le fatture emesse per ogni tipo di intervento di manutenzione straordinaria
Quando pagare la tassa sulla plusvalenza?
Il venditore che decide di optare per l’imposta sostitutiva deve comunicarlo al notaio che provvede a stipulare l’atto di compravendita dell’immobile oggetto della vendita.
Pertanto, il notaio provvederà a compilare il modello denominato “TASSAZIONE SOSTITUTIVA DELLE PLUSVALENZE IMMOBILIARI COMUNICAZIONE DA PARTE DEI NOTAI AI SENSI DELL’ART. 1, COMMA 496, DELLA LEGGE 23 DICEMBRE 2005, n. 266”. Successivamente comunicherà l’importo che il venditore dovrà corrispondere al suddetto notaio all’atto della vendita.
Ad ogni modo, entro 30 giorni dalla vendita il notaio provvederà a versare all’agenzia delle entrate l’imposta sostitutiva anticipata dal venditore.
PER APPROFONDIRE
Infine, puoi consultare il modello relativo all’imposta sostitutiva e le istruzioni per la compilazione dello stesso e il comma 695 dell’art. 1 della Legge di Bilancio 2020 (Legge n. 160 del 27.12.2019)
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